"Non ho scelto il male né il bene, Ma attraverso e al di sopra del male, ho scelto la poesia" C. Baudelaire.



mercoledì 1 marzo 2017

I fiori del male .. in prosa!


I fiori del male in ...prosa. #MeD edizioni.
                                           Udite, udite!!


Al solito centro commerciale mi cade l'occhio su un'edizione dei Fiori del male, molto, troppo esile. Sfoglio per curiosità e vedo pagine piene di testo! Si saranno sbagliati coi Piccoli Poemi in Prosa, penso perplessa, ma non mi tornano i conti. Leggo, ed a pagina uno trovo "Al lettore". Sono proprio I fiori del male, in versione creatiNa! Cioè, un'edizione che partiva creativa, ed è uscita cretina. Sbalordita! 







Questa edizione apparentemente economica, costa caro al senso ed alle intenzioni del poeta, e se a uno scritto sottrai senso ed intenti del poeta... Che te ne fai più?  
Potremmo chiamarli "I fiori del mare", carino...per cambiare un po'... La vista è un bene prezioso, quindi, se proprio dovete, comprate la versione bilingue (sempre) con note ed intro di Massimo Colesanti. Si avrà l'impressione che ne sia valsa la pena, e costa meno di 10 euro, cioè nulla rispetto alla qualità della critica inclusa.
Che hanno combinato costoro della MED?
Per comodità hanno pensato di riscrivere questo libro, per aggiornarlo un attimo e dargli una svecchiata e soprattutto per infilarci un po' dell'amato dilettantismo che è l'anima del 2016/17. 
Si è pensato di procedere ad una comoda conversione da poesia a prosa, tanto che cambia?! Basta che uno gli dia una letta, si faccia un'idea... Certo! Poi ci sono i ricettari vegani nello scaffale più in giù, e sospetto siano più puntigliosi e rispettati di opere che hanno superato secoli bui, secoli accesi e secoli in penombra, per approdare al "tanto è uguale" del 2017, ma non lo è affatto! 
Mi spiace per chi, comprando questo libro di 3,90 euro, penserà di avere a casa I fiori del male. 
Si chiama #poesia perché ogni parola è pesata col bilancino, perché ci sono rime, strutture su cui riflettere e perché se il poeta avesse voluto scrivere della prosa, l'avrebbe fatto! 
Baudelaire, quando ancora era vivo e poteva difendersi, non tollerava che si omettessero le maiuscole ed i punti dove lui li aveva collocati! Chissà che direbbe se si scoprisse in prosa. 
Che sarà mai? Gli avrà detto il tizio di turno, e lui senza mezzi termini deve avergli risposto qualcosa del tipo: preferisco che non mi si pubblichi se non sapete rispettare il testo! ... e non erano che maiuscole (cioè allegorie, quindi personificazioni, dunque importanti e funzionali al testo. Faceva benissimo ad arrabbiarsi). 
Scrivere in prosa non è come scrivere in versi e pare strano doverlo ricordare ad una casa editrice. Insomma, non comprate questa roba!

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