"Non ho scelto il male né il bene, Ma attraverso e al di sopra del male, ho scelto la poesia" C. Baudelaire.



lunedì 16 marzo 2015

"When I Am Dead, My Dearest" by Christina Rossetti

#PoesiaFemminile
-Nell'indice a destra
Christina Georgina Rossetti 
Londra, 5 dicembre 1830
Londra, 29 dicembre 1894 
"Song" 
When I'm dead, my dearest,
Sing no sad songs for me;
Plant thou no roses at my head,
Nor shady cypress tree:
Be the green grass above me
with showers and dewdrops wet;
And if thou wilt, remember,
and if thou wilt, forget.

I shall not see the shadows,
I shall not feel the rain;
I shall not hear the nightingale
Sing on, as if in pain;
And deaming through the twilight
That doth not rise nor set,
Haply I may remember,
and haply I may forget.



Christina è la stella "minore" della famiglia Rossetti
Minore perché donna, e perché sorella di Dante Gabriel Rossetti, noto membro della: "Preraphaelite Brotherwood", i preraffaelliti. Chi sono? un gruppo di artisti che propongono uno stile di pittura originale, ed un modello di donna che possiamo definire "angelicata": capelli lunghissimi, abiti morbidi e sensuali, una donna che per l'artista è oggetto di contemplazione e ispirazione, dunque distante, quasi inanimata. Christina, che la critica letteraria associa a nomi quali E. B. Browning , Emily Dickinson, Virginia Woolf (ammiratrice della poetessa) e altre artiste sulla stessa linea di pensiero... non sopporta che una donna sia ridotta ad oggetto inanimato, e lo mette per iscritto. 


Dante Gabriel aveva scritto attorno al 1850 una poesia da titolo "The blessed Damozel"( ispiratagli da Poe e dal suo poema "the raven" -il corvo-e relativa litania: Nevermore - cioè mai più lei tornerà sulla terra ).In questa poesia lunghissima e molto elaborata, Rossetti immaginava una giovane ragazza morta che, poggiata sulla "gold bar of heaven", cioè la barra d'oro del paradiso, piangeva con lo sguardo rivolto sulla terra e rimpiangendo il suo amore terreno, tanto che il poeta poteva sentiva le sue lacrime scendere dall'alto dei cieli... (nel mezzo della poesia c'è anche una conversazione con...Dio!)
Christina scrive allora questa piccola Song (solo due stanze da otto versi l'uno, e la "brevitas" è un concetto moderno), in cui pur evitando la magniloquenza del fratello, riesce ad esprimere con sintesi e beata fermezza la sua volontà di autonomia. Non parla solo per sé naturalmente, ma per tutte le sue coetanee e per chi sarebbe venuto dopo ( per molte donne che vivono in questo momento sul pianeta è stato lavoro sprecato..c'è gente che si trova a suo agio solo in posizione...inferiore!) Christina rivendica, non senza ironia, il distacco dall'amato-amante, almeno dopo morta. Che il romanticismo e relativi gioghi muoiano almeno allora! 


La prima strofa si concentra su di lui: 

quando sarò morta non cantarmi canzoni tristi, non piantare rose sulla mia tomba, ma sii erba su di me... con umide gocce di rugiada... quindi le "lacrime" che nell'altro poema piovevano dal cielo, qui diventano gocce di rugiada che dall'erba scendono fin sotto terra e apportano nutrimento e non dolore, là dove lei riposa. Conclude così la prima strofa: Se vorrai ricorda, e se vorrai dimentica, ed è chiaro che spera nella seconda opzione. 



La seconda strofa è invece rivolta a se stessa, a tutto quello che presumibilmente le accadrà dopo il fatale evento... non se ne starà sulla barra d'oro a piangere per il suo amore, ma starà sotto terra, non vedrà le ombre, non sentirà la pioggia, né udirà l'usignolo cantare come se soffrisse, e sognando in un crepuscolo immobile che non sale e non scende...forse si ricorderà di lui, o forse lo dimenticherà.


The blessed damozel - Dante Gabriel Rossetti 

Altra poesia della Rossetti:

In an artist's studio
One face looks out from all his canvases,
one selfsahme figure sits or walks or leans;
We found her hidden just behind those screens,
That mirrore gave back all her loveliness.
A queen in opal or in ruby dress,
A nameless girl in freeshest summer-greens,
A saint, an angel; Every canvas means
The same one meaning, neither more nor less.
He feeds upon her face by day and night,
and she with true kind eyes looks back on him
Fair as the moon and joyful as the light;
Not wan with waiting, not with sorrow dim,
Not as she is, but was when hope shone bright;

"Nello studio di un artista" si indirizza ancora più direttamente al fratello che, come detto è pittore oltre che poeta. Lo sguardo che attraversa lo studio da voce alla poesia e racconta, come fosse una telecamera, quindi pretendendo oggettività, quello che vede attorno a se: Tele dappertutto, e su du esse, c'è un volto ricorrente, una modella (in quanto tale essere svuotato di umanità e ridotto a forme e armonia delle linee) è una ragazza senza nome (a nameless girl), è una santa e una vergine (guarda caso!) e ogni singola tela, dice la voce, significa infondo la stessa identica cosa... infine: tutti questi dipinti non ci raccontano la donna per quello che è, ma per quello che il suo esecutore, l'artista, sogna che sia.

Nb: Il termine "preraffaelita" è un riferimento all'arte esistita prima di Raffaello Sanzio, colpevole, per questi artisti, di aver esaltato l'idealizzazione della natura e il sacrificio della realtà in nome della bellezza", e permesso così gli sviluppi dell' accademismo, che loro non amano, e che intendono superare, tornando ad una condizione artistica...precedente rispetto a  Raffaello, da cui il nome. 





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